“Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?” Cos’è il narcisismo patologico e come riconoscerlo? È l’invidia il sentimento principale che alimenta il narcisismo patologico.
L’invidia che spinge la regina all’inganno, al maleficio, addirittura all’avvelenamento, pur di eliminare la giovane rivale Biancaneve. È l’invidia lo specchio che la regina interroga senza sosta, per scacciare il terrore perenne di non essere la più bella del reame.
Forse la forma clinica più conosciuta è il disturbo narcisistico della personalità, anche se non è l’unica. Nello specifico, oltre all’invidia, le caratteristiche essenziali (ma non esaustive) del disturbo narcisistico della personalità potrebbero essere riassunte nel seguente modo:
Il comportamento sessuale può essere promiscuo oppure completamente inibito. E sussiste il rischio di condotte tossicomaniche o di sviluppare dipendenze (affettive, sex, digitali…).
Come avrete notato, “gli altri” ricoprono un ruolo fondamentale nella mente di una persona con disturbo narcisistico della personalità, considerata solitamente come una persona che pensa solo a se stessa, disinteressata degli altri. In realtà, la svalutazione (degli altri) permette a questa persona di sentirsi superiore ed egocentrica, allo stesso tempo, però, l’ammirazione (da parte degli altri) la difende dalla caduta nel buio della sua fragile autostima. Essere ammirata la fa sentire amata, la tiene su.
In altre parole, la persona con narcisismo patologico vive “gli altri” come veri e propri antagonisti da sconfiggere. L’obiettivo è la sconfitta degli altri. Non è così importante vincere, perché conta molto di più che gli altri perdano. Quello che conta è trionfare, non avere rivali.
In alternativa gli altri sono persone da manipolare per raggiungere il proprio trionfo assoluto. La manipolazione interpersonale è utilizzata anche per rovesciare la versione di quei fatti che potrebbero intaccare l’immagine di sé grandiosa, in modo tale da mantenere a tutti i costi l’ammirazione.
A questo scopo, una modalità diffusa del narcisismo patologico consiste nella tendenza “a raccontarsela”, una sorta di “far finta” che tutto sommato i fatti corrispondano esattamente a come la persona narcisista se li immagina, ma non come stanno nella realtà o come li vedono gli altri. Ad esempio:
“mi hanno bocciat* perché stavo antipatic* alla prof”, mi hanno licenziat* perché sono troppo intelligente per loro”.
Non si tratta di racconti deliranti bensì di riletture verosimili, basate su fantasie grandiose, non proprio aderenti alla realtà delle vicende. Il prezzo da pagare di questa strategia è la paura costante di essere smascherati o di non essere creduti. In alcuni casi si può arrivare fino a esperienze di paranoia nelle interazioni sociali.
Altrimenti, se il motore si inceppa, scatta l’aggressività: autodiretta o eterodiretta non ha importanza. Ciò che vale è ripristinare il prima possibile gli ingranaggi dell’invidia.
Naturalmente Il narcisismo patologico presenta vari gradi di gravità.
Una manifestazione particolarmente grave è la sindrome del narcisismo maligno, identificata e studiata dallo psichiatra e psicoanalista Otto F. Kernberg. Essa comprende il disturbo narcisistico di personalità, comportamenti antisociali, tendenze paranoidi e aggressività contro se stessi o contro gli altri.
Le persone con narcisismo patologico difficilmente si rivolgono a uno psicoterapeuta per il trattamento del loro disturbo. Di frequente chiedono l’aiuto dello psicoterapeuta per motivazioni diverse: problematiche di coppia perché sollecitati dal proprio partner, guai giudiziari, uso di sostanze, difficoltà lavorative e, soprattutto, in quanto si sentono depressi.
In altre parole, tipicamente, la motivazione della richiesta di psicoterapia è attribuita a cause esterne, che, a loro volta, possono essere ritenute responsabili del proprio disagio interiore. In questi casi è compito del clinico riconoscere il disturbo narcisistico.
Dipendono dal livello di compromissione del funzionamento mentale e dalla gravità della patologia narcisistica. Non tutte le patologie narcisistiche possono beneficiare della psicoterapia. Ad esempio, in presenza di notevoli aspetti antisociali e di insincerità può essere utile un approccio di tipo supportivo.
In generale la psicoterapia del narcisismo patologico esige accorgimenti tecnici specifici e pone non poche complicazioni, dovute alla generale incapacità del paziente di tollerare la relazione terapeutica, considerata troppo mortificante e per via degli attacchi invidiosi nei confronti del terapeuta. Il drop-out, cioè l’interruzione improvvisa e non concordata delle sedute di psicoterapia, è sempre in agguato, in particolare nelle fasi iniziali o quando il paziente sente di stare un po’ meglio.